Articolo del 14 maggio 2023

CIUCCIO SI O NO? GENITORI IN DIFFICOLTÀ

Rifletto oggi su di una questione che mi si è presentata di recente, il tema è uno ma la preoccupazione è contrapposta. Mi chiama una mamma dicendo che assieme al suo compagno ha deciso di non dare il ciuccio al loro bambino. Si è informata e alcuni amici le hanno messo davanti una lunga serie di problemi collegati all’uso di questo strumento: compromissione dell’arcata dentale, otiti, dipendenza, bassa autostima quando crescerà. Per risolvere il problema del bambino (neonato di meno di un mese) che non riusciva a essere consolato, gli amici hanno consigliato di porre il seno. Si è venuto così a creare una sorta di cortocircuito, per cui il bambino è costantemente attaccato, un circolo vizioso da cui non riescono a saltar fuori.

L’altro genitore che si è rivolto a me ha posto la questione opposta: la loro bambina di quasi tre anni non riesce a stare senza ciuccio. Ha iniziato la scuola dell’infanzia ed è un dramma, perché, siccome a scuola il ciuccio non si può portare, la bimba si rifiuta di frequentarla.

Un oggetto., il ciuccio e due usi completamente opposti.

Ho cercato di dare alcune informazioni, nella speranza di aver contribuito a fare un po’ di chiarezza. Le scelte, come sempre, sono dei genitori, noi consulenti possiamo solo dare alcune “dritte”.

Parto dalle indicazioni OMS: il ciuccio non va dato prima del mese di vita e va “tolto” entro il terzo anno di vita.

Certamente è un po’ lapidario ma spieghiamo i motivi. Entro il primo mese di vita il bambino deve trovare il giusto equilibrio con il seno della mamma, il ciuccio potrebbe compromettere la qualità dell’attaccamento al seno.

Fino al secondo terzo anno di vita non ci sono grossi pericoli di compromettere lo sviluppo dell’arcata dentale e del palato, purché venga fatto un corretto uso.

Che cosa intendiamo per corretto uso?

• Non dare il ciuccio per spegnere un pianto (è necessario capire perché un bambino piange)
• Non utilizzarlo per “tappare la bocca”, ovvero mettere a tacere lallazioni, gridolini, ecc.
• Utilizzarlo come strumento per aiutare l’addormentamento, questo può essere utile come effetto protettivo nei confronti della SIDS 1. I pediatri lo sottolineano come pure il ministero della Salute in un documento ad hoc 2
• Non utilizzarlo nei momenti di noia
• Non utilizzarlo per tempi prolungati

Dunque, non ci sono dei veri pro e dei veri contro, ci sono alcune indicazioni interessanti per usarlo e altrettanti accorgimenti per evitare di usarlo in alcune situazioni.

Sta al genitore capire il bisogno del proprio bambino e bambina, sta al genitore o al caregiver comprendere le varie necessità e comportarsi adeguatamente a riguardo.

Le coccole, gli abbracci, le attenzioni sono indispensabili, se un bambino si sente ascoltato e riconosciuto, se trova rispondenza nello sguardo dell’adulto, il ciuccio è davvero uno strumento utile per brevi attimi dove serve una maggiore consolazione.

Come tutte le cose, l’abuso e l’eccesso fa la differenza.

Alla fine delle due consulenze entrambe le mamme mi hanno chiesto: ma lei è favorevole o non all’utilizzo del ciuccio? Non ho risposto, la risposta deve essere la loro, posso solo dire che sono d’accordo con quello che fa stare bene il lattante e rende serena la sua mamma.

1] SIDS: Sudden Infant Death Syndrome (morte improvvisa del lattante o morte in culla).
2] www.salute.gov.it SIDS