Articolo del 16 gennaio 2022

Dagli spunti di Rodari 2

Riprendo il tema affrontato la settimana scorsa e continuo nella riflessione partita dagli spunti degli scritti rodariani. Il secondo punto ci vede purtroppo molto lontani, ma vediamo cosa diceva Gianni Rodari:



Due

Le cose più grandi di loro



I ragazzi hanno bisogno di quelle che una volta si chiamavano `le cose più grandi di loro’. Hanno bisogno di prender parte a cose vere. Hanno bisogno di misurare la loro energia su scala più vasta che non siano la scuola e la famiglia. Hanno bisogno di concepire ideali e d’imparare ad amarli sopra ogni altra cosa. Ciò che facciamo per incoraggiarli in questa direzione è giusto: ciò che facciamo per trattenerli è sbagliato
Dai figli, una volta cresciuti, possiamo ricevere due sorte di rimproveri. Potranno rimproverarci di non averli aiutati `a far fortuna’, e sarebbe triste per loro e per noi, perché significherebbe che abbiamo educato dei cinici egoisti. Ma sarebbe molto più grave se ci potessero rimproverare di aver dato alla loro vita un orizzonte moralmente meschino.
Caspita, avere il diritto a partecipare alla vita vera fatta di impasto nella quotidianità, conoscere la realtà per come si presenta, frequentare il paese, il quartiere, la città. Fare volontariato, aiutare negli studi qualche compagno meno sveglio, attivarsi per capire cosa significa partecipazione politica, essere attivi per sé e per gli altri.
Glom! Come siamo messi male! Cosa ci rimprovereranno i nostri figli?
Lo stiamo vedendo con il fenomeno “Friday for future”. Ci rimproverano già di aver distrutto madre terra, di aver inquinato senza pensare al futuro, di aver mangiato abbuffandoci senza tener conto di quelli (e sono troppi) che non hanno cibo nemmeno per sfamarsi.
I nostri figli già ci stanno rimproverando, già ci dicono di aver costruito un mondo in maniera egoistica, anzi narcisistica. Si chiudono dentro il loro mondo che ha ben poco del reale perché il virtuale è l’unico campo dove poter far vivere i sogni. I figli hanno bisogno di poter sognare e di poter prefigurare un loro futuro. Oggi hanno paura di questo, hanno paura di pensare a cosa sarà domani, vivono la nefandezza causata dagli adulti senza la prospettiva di trovare una via d’uscita.
Rodari diceva “attenzione a non fornire alla loro vita un orizzonte meschino”, credo cha abbiamo fatto di peggio. La soluzione? Purtroppo non la so ma credo che se dessimo maggior ascolto alle parole dei più giovani, se riuscissimo a considerarli per davvero come persone con idee, capacità, creatività e lasciassimo loro spazio vero, saprebbero ritrovare la voglia di costruire anche dalle ceneri che abbiamo lasciato loro. Dovremmo imparare il fatidico passo indietro.