Articolo del 29 maggio 2022

L’equivoco dell'allattamento prolungato nell'interpretazione del documento OMS
Tratto da Conflitti, numero 2 anno 2022

Il latte materno è quell’alimento fondamentale per la crescita di un cucciolo, allattare al seno è uno degli approcci più importanti per la vita dei neonati e delle loro mamme. Nessuna mamma mette più in dubbio l’importanza dell’allattamento, sono lontani i tempi in cui la proposta del latte artificiale veniva vista come una comodità. Oggi nei paesi ricchi dell’occidente economico allattare è diventato addirittura un vanto. Naturalmente non è così per tutto il pianeta, per questo l’Organizzazione Mondiale della Sanità promuove continue campagne a favore del latte materno. Il latte di mamma consente di immunizzare i piccoli, di dare nutrimenti essenziali e di creare un legame di attaccamento con la mamma che diventa protettivo per tutta la vita. Uno degli Obiettivi nutrizionali globali per il 2025 è quello di portare il tasso di allattamento al seno esclusivo nei primi 6 mesi di vita ad almeno il 50% dei neonati . OMS si rivolge a tutto il mondo con un occhio particolare per quelle realtà dove le malattie mettono particolarmente a rischio la salute e l’apporto nutritivo è scarso o spesso insufficiente. Tornando in Italia, il fenomeno allattamento al seno sta vedendo una decisa deriva. Fatto salvo che nessuno mette in discussione l’assoluto valore dell’allattamento al seno esclusivo fino ai sei mesi di vita, la prosecuzione dell’allattamento anche nel momento in cui vi sia la lenta introduzione di altri alimenti, ci sembra decisamente fuorviante l’indicazione di allattare fino a quando il bambino e la mamma lo desiderino. Nel nostro lavoro pedagogico vediamo quanto l’allattamento prolungato causi non pochi problemi a bambini e bambine. Ne risentono le autonomie, l’autostima, la capacità di crescere seguendo le tappe evolutive. Si avverte una costante contraddizione nel porsi nei confronti dei bambini, da un lato sono “grandi” per andare alla scuola dell’infanzia, stare tante ore senza la mamma, utilizzare vari devices e dall’altro sono “piccoli” perché ancora tenuti legati con quel rituale del seno che impedisce il vero distacco necessario per crescere. Le mamme vanno in confusione perché non sanno come comportarsi e spesso aderiscono alla proposta più allettante: tenere il cucciolo ancorato a sè. Se andiamo a leggere le indicazioni che vengono fornite alle madri dall’opuscolo fornito dal Ministero della Sanità “Allattare al seno. Un investimento per la Vita” troviamo scritto: “L’allattamento continua ad avere importanza sia per te che per il tuo bambino dopo il sesto mese e per tutto il tempo che desiderate proseguire, anche oltre il secondo anno di vita”. Non si specifica quanto oltre, cosa che viene invece fatta dal documento ufficiale degli ospedali dove viene portata avanti la politica aziendale sull’allattamento e l’alimentazione dei bambini. Prendiamo ad esempio quello dell’IRCS Burlo Garofolo di Trieste. Si legge: “Aderendo all’iniziativa Ospedale Amico dei Bambini per l’Allattamento Materno (Baby Friendly Hospital Initiative - BFHI) adotta una Politica aziendale per l’allattamento e l’alimentazione dei bambini; rispetta il Codice Internazionale sulla Commercializzazione dei Sostituti del Latte Materno e le successive pertinenti Risoluzioni dell’Assemblea Mondiale della Sanità

[²] Global Nutrition Targets 2025 Breastfeeding Policy Brief,WHO/NMH/NHD/14.7 ; www.who.int/nutrition
[³] A cura di: Direzione Generale della Comunicazione e dei Rapporti Europei e Internazionali Direzione Generale per l’Igiene e la Sicurezza degli Alimenti e la Nutrizione Redazione a cura di: Alfredo d'Ari, Roberto Copparoni, Angela Mecozzi In collaborazione con: Tavolo per l’Allattamento al Seno (TAS) Riccardo Davanzo, Gaetana Ferri, Giuseppe Plutino, Roberto Copparoni, Maria Grazia Privitera, Marco Silano, Simona Di Mario, Edda Pellegrini, Alessandra Sgroi, Guglielmo Salvatori, Giuseppe Canzone, Maria Vicario, Chiara Toti, Adriana Ciampa, Vanda Lanzafame. Progetto grafico e impaginazione: Newman S.r.l. www.newman-adv.it - 2019 - www.salute.gov.it

(AMS); rispetta le Cure Amiche delle madri; promuove la cultura dell’allattamento esclusivo fino a 6 mesi e continuato fino a 2 anni e oltre, finchè madre e bambino lo desiderano” . Ed è questo l’inghippo: finchè madre e bambino lo desiderino⁴.
Questa la filosofia dell’allattamento prolungato, nata dalla libera interpretazione delle raccomandazioni dell’OMS.
Il documento ufficiale sull’allattamento materno dell’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiara nelle sue raccomandazioni una cosa molto chiara:
“L'OMS e l'UNICEF raccomandano che i bambini inizino l'allattamento al seno entro la prima ora dalla nascita e siano allattati esclusivamente al seno per i primi 6 mesi di vita, il che significa che non vengono forniti altri alimenti o liquidi, compresa l'acqua. I neonati dovrebbero essere allattati al seno su richiesta, cioè tutte le volte che il bambino vuole, giorno e notte. Non utilizzare biberon, tettarelle o ciucci. Dall'età di 6 mesi, i bambini dovrebbero iniziare a mangiare cibi complementari sicuri e adeguati, continuando a essere allattati al seno fino a 2 anni e oltre”⁵.
Il problema sta tutto in quel “and beyond”, letteralmente “al di là”.
Ma… fino a quando?