Articolo del 4 settembre 2022

MISS FURBETTA

I centri estivi sono senza dubbio una risorsa per le famiglie, In estate si lavora e avendo chiuse le scuole può risultare un problema la cura dei figli. Ci sono centri estivi molto validi, soprattutto quelli gestiti da enti che utilizzano personale formato e professionisti competenti. Nelle realtà più piccole ci sono poi centri estivi improvvisati, spesso nelle parrocchie prevale la buona volontà di animatori che “guardano i bambini” ma non hanno competenza alcuna.

Le famiglie ritengono che, tutto sommato, cosa vi vuole a far giocare dei bimbi, si divertono, stanno insieme, c’è qualcuno che li tiene d’occhio.

In linea di massima ci può stare, non occorre una laurea in scienze dell’educazione per giocare un paio di ore al giorno, ma un minimo di conoscenza delle logiche infantili, quello sì che ci vuole.

Uno degli elementi che mi ha colpito osservando qualcuno di questi centri estivi è stato, ad esempio, l’utilizzo di device elettronici.

- “Animatori” sempre con lo smartphone in mano, bambini che poi lo richiedono a casa perché in più di un’occasione viene loro dato in mano per farli stare buoni al centro estivo.
- Utilizzo frequente di video per farli perdere tempo (se vogliamo farli stare davanti a un televisore perché pagare la quota se lo possono fare a casa magari dai nonni?)
- Frequenti posto su pagine Facebook spesso create ad hoc dove compaiono i bambini nelle varie attività (spesso senza liberatoria dei genitori)
- Frequenti punizioni perché nelle varie attività non vengono rispettate le regole (mettiti lì a pensare…e il bimbo rimane isolate dai pari anche a tre anni!)

Ho raccolto solo alcuni degli elementi ma a volerci dedicare del tempo ce ne sarebbero...

La spontaneità degli animatori poi crea attività divertenti e carine, peccato che alcune di queste non hanno un retropensiero.

Mi riferisco alla mania di dare premi o diplomini.

Alla conclusione del ciclo di attività di uno di questi centri estivi gli animatori hanno pensato di fare una sorta di sfilata delle miss (e suppongo anche del mister, ma non ho questa informazione).

Hanno preparato la fatidica fascia con sopra il titolo assegnato.

Ho visto la fascia di MISS FURBETTA. La mamma mi ha mandato la foro ovviamente perplessa. Ga chiesto ragione all’animatrice la quale ha dato il suo punto di vista: la bambina ogni tanto piagnucola per attirare l’attenzione e non perché sta poco bene, da qui l’appellativo di “furbetta”.

Non conosco le educatrici o animatrici, dunque lungi da me giudicare, mi pongo solo un paio di domande:

- Perché fare una sfilata di miss? Che messaggio si vuol passare?
- Perché dare etichette, appellativi, “nomi” a bambini e bambine?

Ogni etichetta è un marchio, anche se positivo resta sempre un marchio.

Questa leggerezza (senza dubbio non c’è alcuna malevolenza), questa scarsa considerazione del significato che può avere per un bambino indossare una fascia che lo colloca dentro una categoria, mi fa pensare che prima di mettersi a fare attività con i bimbi sia doveroso conoscere almeno alcuni basilari.

Un consiglio ai genitori: quando andate alla riunione prima del centro estivo fate tante domande agli educatori, vagliate un minimo di competenze e chiedete di raccontarvi le attività previste. Talvolta l’intervento del genitore può aiutare l’animatore ad assestare meglio il programma. Le domande dovrebbero aiutare a porre l’accento su ipotetici errori, dunque dovrebbero essere d’aiuto.