
Quella sulla morte è una delle riflessioni più antiche della storia del pensiero dell’uomo, perché l’uomo stesso non è mai riuscito a darle una risposta definitiva.
Da sempre il tentativo di dare soluzione ai perché della morte è stato un tentativo di dare soluzione ai perché della vita.
Se questa è un’operazione complessa ancor più lo è il tentativo di comprendere la morte cercata, che tanto ci turba, per dolore, incomprensione o sensi di colpa; ma anche per una sorta di fascinazione misteriosa che il gesto del suicida esercita su ognuno di noi dal punto di vista conoscitivo.
Così l’Autrice scrive ad un amico defunto tentando di instaurare con lui una sorta di dialogo per chiedere se la libertà e la felicità tanto agognate da ogni essere umano si possono trovare in modo assoluto solo con un gesto tanto definitivo.
Queste lettere dunque sono una riflessione sulla morte ma il loro obiettivo finale è quello di comprendere la vita.