Articolo del 9 ottobre 2022

CONSIDERAZIONI A MARGINE DI UN VIAGGIO IN TRENO

Sarà che vivere in collina ti fa perdere il senso della vita di massa, sarà che il periodo di isolamento trascorso ha consentito agli spiriti solitari come il mio di godere della natura e del silenzio, sarà questo e quello, di fatto la ripresa di una vita cosiddetta “normale”, dove si prendono dei treni e si frequentano più persone, mi fa percepire sempre più la fatica della cosiddetta “ripresa”.

Viaggio in treno, lunghe ore fianco a fianco con esimi sconosciuti, osservazione dei comportamenti altrui.

Forse l’isolamento dei due anni trascorsi ha inselvatichito il genere umano o l’eccesso di frequentazione di programmi di vita in diretta, reality e affini ha fatto perdere ogni pudore.

Stiamo per proporre un convegno al CPP di Piacenza con tema la comunità educante. Tutti gli adulti sono implicitamente educativi (o dis-educativi) e mi chiedo sempre più come facciamo a stupirci di fronte alla presunta “maleducazione” infantile.

Pochi cenni di comportamenti adulti durante questo interminabile viaggio in treno

Smartphone e tablet. Come declinare ciò che vedo a ogni viaggio, da dove iniziare?

- Mi sono sorbita un film sui cow boys da un tablet che senza colpa trasmetteva a beneficio di tutti noi passeggeri sparatorie e urla forsennate
- La conversazione con una sorella che non era d’accordo sull’acquisto di fiori per la zia, vivavoce.
- Un litigio con un compagno che non aveva caricato la lavastoviglie e dunque era un inetto, vivavoce.
- Parecchi balletti sfegatati su Tik-Tok
- Le ricette di nonsochi che propone una torta di mele strepitosa
- La delirante conversazione di un signore straniero (cinese?) che urlava, ma almeno non potevamo capire il contenuto degli evidenti improperi, vivavoce.
- Una musica tecno scassatimpani

Auricolari, una parola sconosciuta!

Potrei continuare ma mi fermo qui. Vi chiederete: su che treno hai viaggiato?

Su di una Freccia Rossa e su Italo, treni che prevedono biglietti con costi piuttosto elevati, dunque persone “diversamente povere”.

Mi sono chiesta se sono solo io così infastidita e a dire il vero sono state davvero poche le persone che hanno fatto qualche cenno di rimostranza.

Sulla via del ritorno il treno che portava a Udine ha registrato qualche motto stizzito.

Friulani intolleranti come me? Gente fuori moda e fuori dal mondo?

Può essere.

Mi metto sempre in discussione e in effetti penso che questo modo di essere e stare al mondo mi faccia sentire sbagliata, ma registro continuamente lamentele da parte di adulti sulla maleducazione infantile. Dicono che i bambini e le bambine sono sboccati, irrispettosi, urlanti, e via di questo passo.

Se il mondo adulto visto nello spaccato di un vagone ferroviario corrispondesse alla media della popolazione, cosa potrebbero fare di meglio i più piccoli se non imparare da loro?

Una chiave fondamentale dell’apprendimento è l’imitazione, con maestri così i più piccoli sono perfettamente allineati. Potrebbero i bambini e le bambine fare di meglio?