No, non voglio parlare di neonati messi davanti ad uno smartphone, spero sempre che ciò non accada anche se a volte capita di vedere un bambino molto piccolo con il telefonino in mano, catalizzato dal piccolo schermo luminoso.
“La fiaba ha un tipo di svolgimento che si conforma al modo in cui un bambino pensa e percepisce il mondo; per questo la fiaba è più convincente per lui. Egli può trarre molto più conforto da una fiaba che non da una manovra consolatoria basata su un ragionamento e su punti di vista adulti. Un bambino si fida di quanto è detto dalla fiaba, perché la visione del mondo della fiaba concorda con la sua”.
L’argomento anticipazione è ben noto a pedagogisti e psicologi. Ricordo un intervento del Professor Cancrini di parecchi anni fa che sottolineava il fatto che bambini e bambine non hanno il tempo di desiderare qualcosa perché il mondo adulto anticipa tutto.
È bello pensare di scrivere a un amico per fare memoria dell’anno trascorso e condividere i propositi per quello che arriverà. La canzone di Dalla fa parte ormai del tormentone di fine anno ma le sue parole aprono a riflessioni interessanti, mi portano sempre a fare una sorta di piccolo bilancio.